di Redazione
Ieri, 27 Settembre 2025, nella storica cornice della Casa del Combattente di Monza, sotto un cielo carico di nubi, la Sezione locale dell’Istituto del Nastro Azzurro, fondata 98 anni or sono al cospetto dei Combattenti decorati al Valor Militare, ha celebrato il suo anniversario.
Il labaro del 1927, simbolo di sacrificio e memoria, è stato svelato con solennità, richiamando il sacrificio di chi ha forgiato il destino d’Italia con coraggio e devozione.
All’evento erano presenti rappresentanti delle Istituzioni: il Comandante della Polizia Locale di Monza, il delegato del Comando Provinciale Carabinieri, il delegato del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, le rappresentanti provinciali delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, , il Segretario Nazionale dell’Associazione Italiana Combattenti Internazionali, il Presidente Provinciale di Savona dell’Istituto del Nastro Azzurro, il Presidente di AssoArma e i rappresentanti di varie associazioni d’Arma, tra gli ospiti erano presenti anche figli e parenti dei Decorati al Valor Militare.
Insieme, hanno reso omaggio all’eredità che unisce gli Italiani.
Commosso, il Presidente della Sezione, Giovanni Vergottini Maresciallo Aiutante dei Carabinieri in congedo, ha aperto la cerimonia con un discorso profondo e diretto, seguito dall’Inno di Mameli, che ha fatto vibrare i cuori dei presenti e riportato alla mente il sacrificio di tanti.
Lo svelamento del Labaro storico, da parte dell'ex commissario della federazione provinciale Monza e Brianza, ha toccato le corde dell’anima. Padre Gianni Villa, cappellano, ha celebrato la S. Messa in memoria dei Decorati al Valor Militare, esaltando la libertà dei popoli e l’Unità d’Italia, conquistate non solo col sangue versato in battaglia, ma anche con l’eroismo quieto di chi serve con dedizione ogni giorno.
Nel salone della Villa, un vin d’honneur ha suggellato la fratellanza tra i presenti, un momento di condivisione sotto il nobile mantello della memoria.
Questo non è un semplice anniversario festeggiato fra compagni d’arme, ma un richiamo che lega al dovere. La Patria non è solo la terra che calpestiamo o il cielo che ci copre: è nell’esempio dei nostri avi, nel loro sangue offerto per la libertà, nel loro sacrificio che ci chiama, oggi, a essere degni Italiani.
In questi giorni incerti, quando ombre si addensano e il mondo sembra tremare, noi restiamo saldi, sapendo che il valore non si misura solo con le medaglie, ma con l'azione, figlia della volontà che si leva contro ogni ostacolo.
E quando la Patria chiamerà i suoi figli, noi, allo squillo dell'attenti, risponderemo con un solo grido: Presenti!
Domenica 28 settembre 2025
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