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Carate Brianza | Giornata della memoria

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Il 27 gennaio è una data significativa per il mondo intero poiché segna la Giornata della Memoria, una giornata dedicata al ricordo delle vittime dell'Olocausto

di Redazione

Il 27 gennaio è una data significativa per il mondo intero poiché segna la Giornata della Memoria, una giornata dedicata al ricordo delle vittime dell'Olocausto.

Quest'anno, un importante evento di commemorazione e riflessione è stato organizzato a Carate Brianza con la partecipazione di varie associazioni, tra cui la Delegazione AICI delle Province di Milano e Monza e Brianza ed il Corpo Nazionale dei Volontari del Soccorso dell'Ordine Militare ed Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme – Malta, rappresentati dal Dr. Marco Palombi: la presentazione del libro “Anche Gesù era un Carissimo”, sulla storia dell’Opera Cardinal Ferrari.

Il Sindaco Dott. Luca Veggian ha sottolineato l'importanza di questa giornata, affermando che "Ricordare è un dovere e un antidoto alla possibilità che si ripetano orrori del genere. Tutti sono chiamati a partecipare perché si crei la coscienza del passato." Queste parole sono un invito a tutti noi a riflettere sul passato per evitare che simili tragedie possano accadere in futuro.

Inoltre, è fondamentale notare il ruolo cruciale che le amministrazioni comunali e il Comune stesso svolgono in questo processo: essi rappresentano la frontiera e il punto di contatto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Il loro ruolo è imprescindibile nel promuovere la consapevolezza storica e nel coinvolgere i cittadini in questo percorso di memoria collettiva.

L'Assessore alla Cultura, Dott. Luca Cesana ha evidenziato che "Tutto non si esaurisce in un giorno: non è il ricordare un esercizio fine a se stesso, ma un esercizio che deve servire a farci giudici della Storia. Gli storici raccontano, i cittadini giudicano." Questo sottolinea l'importanza di coinvolgere attivamente la comunità nella riflessione storica e nel giudizio sugli eventi passati.

Uno degli aspetti toccati dall’autore del libro, il Dott. Massimiliano Fratter durante l'evento è stato il racconto dell’aiuto prestato ai meno fortunati da parte dell’Opera Cardinal Ferrari durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dal settembre 1943 al 26 marzo 1944, questa organizzazione ha anche accolto i perseguitati politici, i renitenti alla leva e rifugiati di fede ebraica.

 Nonostante le minacce e le difficoltà, l'Opera Cardinal Ferrari non si è mai sottratta dalla responsabilità di essere parte attiva nella storia e di aiutare i meno fortunati.

Il 26 marzo 1944, la Gestapo ha irrotto e arrestato il parroco Don Paolo Liggieri e 12 rifugiati di fede ebraica. Tuttavia, questo non ha fermato l'Opera, che ha continuato a svolgere la sua missione di aiuto, con la guida ispirata del Cardinale Schuster.

Come dice il Presidente dell’Opera, il Prof. Pasquale Seddio, la parola che meglio descrive l'azione dell'Opera è "responsabilità." L’Opera ha la responsabilità di essere parte attiva nella storia, sempre pronta ad aiutare, persino nei momenti più difficili. Quando Don Liggieri fu arrestato, le sue parole furono “non preoccupatevi di me, continuate a lavorare”, testimoniando la responsabilità di compiere un’opera che sopravvive al singolo, che va avanti per il bene dell’umanità per la via del bene del prossimo, con una staffetta umile ma di grande valore umano. Persino quando l’Opera fu distrutta dai bombardamenti alleati l’attività continuò attraverso il coinvolgimento delle famiglie benestanti della Brianza che prestarono le loro ville per accogliere e nascondere i rifugiati e assicurar loro un passaggio verso la neutrale Svizzera.

Oggi, l'Opera Cardinal Ferrari è aperta 365 giorni all'anno per assistere chiunque ne abbia bisogno, mantenendo viva l'eredità di responsabilità e aiuto lasciata dal Cardinal Ferrari.

L'evento di oggi ha anche sollevato un'interessante domanda: quanto il silenzio (della Chiesa), la facciata di compromesso, ha contribuito a salvare milioni di persone, evitando un inutile scontro frontale? Il Professor Seddio ha sottolineato l'importanza in tempi difficili di "apparire anziché essere, disobbedire mostrando di obbedire" spiegando che questa strategia era fondamentale per continuare l'opera di salvataggio di vite umane

Per concludere, le parole del Cardinale Ferrari risuonano ancora oggi: "I poveri sono le persone a me più care tra le care, come le pupille dei miei occhi."

Questo evento di commemorazione ha reso omaggio all'Opera Cardinal Ferrari e a tutte le persone che hanno contribuito a mantenere viva la memoria storica e l'umanità in tempi difficili.

L'amministrazione comunale e tutte le associazioni presenti esprimono quindi il proprio plauso e ringraziamento per l'importante missione dell’Opera.

Sabato 27 gennaio 2024

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